L’imprenditore percorre strade in salita piene di curve pericolose e rischiose.
A un certo punto decide di rallentare e si accorge di essere rimasto solo, ha dato semplicemente per scontato che i propri figli lo seguissero come facevano da bambini durante le gite domenicali.
“Se a 70 anni un imprenditore è indispensabile per il successo della propria azienda, ha fatto degli errori dieci anni prima. Se ad 80 anni si sente ancora indispensabile, ha perso ogni senso della realtà”, disse qualche tempo fa un imprenditore di successo del nord Italia.
Alcuni dati che fanno riflettere:
- un terzo delle aziende familiari non sopravvive al primo passaggio;
- due terzi non sopravvivono al secondo;
- circa il 15% arriva alla quarta generazione;
- solo il 5% arriva alla quinta generazione.
Se consideriamo, inoltre, che da parecchi anni, oltre alla crisi economica, viviamo anche un cambiamento strutturale dell’economia, come dovranno affrontare il ricambio generazionale quelle aziende che si affacciano su questo fronte per la prima volta? Non esistono ricette e soluzioni perfette, esistono però strumenti e metodologie che rendono possibile intraprendere un percorso positivo per i genitori, i figli e l’azienda.
Qui di seguito, alcuni spunti che hanno portato a risultati positivi:
- check up della situazione attuale
- valutare i tratti attitudinali e le motivazioni del figlio.
- quali sono le competenze per delineare il disegno di vita del figlio e del genitore coniugando le aspettative di entrambi.
- far affiorare le differenze e prendere coscienza delle diversità è un passo fondamentale di tutto il percorso.
Gli errori da evitare da parte del genitore sono di pretendere di plasmare il figlio a propria immagine e somiglianza, e da parte del figlio cercare di essere la copia del padre.